Cgil Cisl Uil: primi segnali positivi frutto delle le misure restrittive. Tenere alta la guardia per tutelare la salute, soprattutto dei più fragili
“Sull’andamento dell’epidemia in Trentino si comincia a vedere qualche segnale positivo con la riduzione, seppur lieve, del numero dei ricoveri e il dato stabile sulle terapie intensive. Anche sul fronte dei contagi il dato si mantiene su livelli alti, ma stabili, mentre non si arresta, purtroppo, il numero dei decessi. Sono segnali importanti, frutto delle restrizioni del periodo natalizio, che possono farci intravedere una via d’uscita. E’ fondamentale però non abbassare la guardia, ma anzi continuare con le misure restrittive per ridurre mobilità e contatti sociali. Purtroppo questa resta l’arma più efficace per mantenere sotto controllo la diffusione del virus, soprattutto in questa fase di avvio della campagna vaccinale per renderla realmente efficace”. Parte da queste considerazioni l’appello dei segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino alla Giunta provinciale perché non ci sia nessun rallentamento né incertezza nella gestione di contrasto al Covid 19. “Il calo, anche del 30 cento dei tamponi molecolari registrato nelle ultime settimane preoccupa molto – ammettono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti – perché quello resta lo strumento principale per individuare i positivi e dunque, sulla base dei dati reali, definire le strategie più efficaci e opportune di contenimento del contagio e le necessarie restrizioni”. Dunque la richiesta è che Piazza Dante faccia finalmente la massima chiarezza sulla raccolta e trasmissione dei dati, sia per avere un quadro coerente tra misure adottate e situazione epidemiologica, sia per tutelare realmente la salute pubblica. “Ad oggi purtroppo i dati di ricoveri, terapie intensive e decessi in Trentino sono incongruenti rispetto ai contagi comunicati all’Istituto superiore di Sanità come ha segnalato l’analisi del professor Bassi”.
Per Cgil Cisl Uil il principio di fondo che non deve venire meno è quello di garantire la salute di tutti e soprattutto delle persone più fragili, sia a livello locale sia a livello nazionale. “Non sono ammessi tentennamenti né incomprensibili marce indietro sulle restrizioni se non giustificate dai dati reali e completi – proseguono -. Oggi non sappiamo ancora nulla sulla diffusione delle nuove varianti del virus in Trentino perché la Provincia non ha fornito informazioni in merito, ma dobbiamo essere pronti anche ad un eventuale peggioramento della situazione. Quanto sta accadendo in molti Paesi Europei deve servire da monito. Abbiamo chiesto un aggiornamento al Tavolo Covid su questa questione, senza risposta fino ad oggi”.
Deve essere chiaro, infatti, che un eventuale peggioramento della situazione metterebbe ancora più sottopressione il personale sanitario già allo stremo, oltre a mettere a rischio la salute dei cittadini. “Già oggi la sanità locale non è in grado di garantire i servizi di prevenzione e cura offerti normalmente come dimostrano i ritardi sullo screening mammografico. Sarebbe un errore in questa fase allentare le restrizioni. Al contrario serve la responsabilità e il coraggio di adottare misure coerenti alla situazione dell’epidemia. Senza dannose scorciatoie”, concludono.
Ufficio stampa Cgil del Trentino
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